Il Progetto “NewDeM - Innate immune response in demented patients. Lymphocytes as a potential tool for new biomarkers” ha preso avvio il 24 settembre 2020, ha una durata di 3 anni e ha come Capofila l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa (Renata Del Carratore) e come Partner l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana AOUP (Paolo Bongioanni), la Scuola Normale Superiore (Alessandro Cellerino) e l’Università di Pisa (Alessandra Falleni). Il Progetto NewDeM è stato finanziato dalla Regione Toscana nell’ambito del Bando Ricerca Salute 2018.
Le demenze, come il Morbo di Alzheimer (AD) rappresentano un problema sociosanitario sempre più grave: il loro incremento, in parte correlato all’incremento dell’età media della popolazione, è anche dovuto anche a fattori ambientali di vario tipo, dall’aumento dell’inquinamento atmosferico, all’esposizione ad agenti chimici, all’innalzamento della temperatura.La demenza è una sindrome clinica caratterizzata da una progressiva compromissione delle capacità cognitive. I pazienti mostrano lesioni neuropatologiche, tra cui placche amiloidee, accumuli neurofibrillari e perdita di neuroni in varie regioni del cervello. Nonostante i progressi nella scoperta di molti dei fattori eziopatogenetici, la causa della morte neuronale è in gran parte ancora sconosciuta. Studi recenti evidenziano che la neurodegenerazione potrebbe essere la conseguenza dell’attivazione nel cervello di processi neuroimmuni
Lo scopo di questo Progetto è di valutare il ruolo fisiopatologico dei processi neuroimmuni in pazienti affetti da Demenza seguiti presso la SD Gravi CerebroLesioni Acquisite dell’AOUP. Sempre più evidenze suggeriscono che esista un intenso cross-talk tra sistema immunitario e sistema nervoso centrale. Alcune proteine o metaboliti derivati dal cervello correlati con il danno cognitivo riscontrato in caso di sindrome demenziale possono passare nel plasma attraverso la barriera emato-encefalica compromessa e svolgere un ruolo di indicatore (marker) periferico di danno anatomo-funzionale centrale. Dati preliminari dimostrano che i linfociti di alcuni pazienti affetti da demenza esprimono specifici marker di attivazione immunitaria rispetto ai controlli. Ci proponiamo per tanto di determinare se esiste una correlazione tra insorgenza, gravità di malattia ed attivazione immune. Inoltre, i livelli di miRNA (miRNomica) in pazienti affetti da demenza e controlli saranno determinati utilizzando “sequenziamenti di nuova generazione”. Poiché l’attivazione immunitaria si correla con un marcato aumento dello stress del reticolo endoplasmatico rugoso si esaminerà questa particolare caratteristica cellulare ultrastrutturale mediante microscopia elettronica in linfociti di pazienti affetti da demenza e di controlli. Il Progetto è supportato da un grande database biochimico-clinico che abbiamo costruito nel tempo e continuamente aggiornato di dati clinici e di laboratorio (compresi marcatori dello stress ossidativo, sottopopolazioni linfocitarie e marcatori dell’infiammazione) da oltre 100 pazienti affetti da demenza, che saranno ulteriormente implementati ed ampliati durante tutta la durata del Progetto. Al database verranno applicate tecniche innovative di analisi statistica tipo “Machine Learning” per produrre nuovi modelli per la caratterizzazione della malattia ed identificare biomarcatori fisiopatologici che aiutino a monitorare la progressione della malattia e nella scelta dei farmaci da somministrare utilmente.